sabato 22 luglio 2023

Il sentiero "Giamaica", un simpatico viaz di camorzieri sui Becchi di Imposponda

Una ravanatina di Enry & Pippo.

Veniamo a conoscenza di questo simpatico e ravanoso viaz ancora una volta da Eddy, rifugiante del San Marco, il quale ogni tanto ci manda alla morte su improbabili sentieri, normalmente sconosciuti ai più e ovviamente non frequentati da nessuno se non da camosci e zecche.


Il sentiero "Giamaica", battezzato misteriosamente così da anonimi local, si sviluppa brevemente sulla parte inferiore dei Becchi di Imposponda, un avancorpo dell'Antelao che fa da quinta minore al paese di San Vito di Cadore.

A dire il vero mi era capitato di fantasticare riguardo al salire le creste di detti Becchi, mentre me ne stavo comodamente seduto a sorbire skiwasser dalla terrazza del Rifugio Scotter: mai avrei immaginato che esistesse una traccia a snodarsi tra quelle gobbe baranciose, apparentemente inaccessibili. 

Dal momento che non è esattamente facile indovinare dove attacca il percorso, abbiamo cercato qualcosa in rete, incappando nel recente video di Luca Loro, per la serie "A caccia di sentieri", di cui vi lasciamo il link diretto. Come spiegato dall'autore del video, il gioco consiste nel non rivelare dove si trovano i sentieri, se non dando delle indicazioni di massima. Nel descrivervi la nostra piccola avventura ci sembra quindi corretto mantenere lo stesso grado di riserbo, lasciando a voi il piacere della scoperta. Ma possiamo dire che ci sarà da divertirsi.

Tralasciamo quindi le indicazioni sull'esatto punto di partenza, salvo precisare che il primo indizio è trovare un alberello sul limitare di una delle pista che scendono dallo Scotter, sul cui tronco campeggia il marchio "G", di cui alla foto sottostante. 

Con un po' di intuito ci si arriva eh... In ogni caso, abbiamo fatto diversi giri a vuoto nel boschetto, tra alberelli schiantati e frane recenti, fino ad individuare alcuni segni sbiaditi che ci hanno portato a sudare su un pendio di magro pascolo. Da lì il percorso è segnato da bolli blu presenti su diversi massi e il tutto diventa molto più logico.

Si traversa un ruscello sul fondo del canalone (verso sn, faccia a monte) e si comincia a salire su pendenze ora più marcate, seguendo la traccia che si snoda tra mughi. Usciti dalla mugheta, sotto parete di traversa in costa verso sinistra su pendio ripido, per attaccare quella che appare un'ovvia cengia. La cengia è percorribile senza problemi e l'esposizione è sempre mitigata dalla presenza dei mughi sottostanti. Sul termine si rinviene una corda fissa che agevola l'uscita verso il fondo di un canalino, che permette di guadagnare la cresta soprastante. Lo si risale per traccia terrosa, salvo appoggiare le mani su qualche roccia affiorante e aiutarsi con i rami dei baranci, su sentiero classificabile EE.

Una volta raggiunta la cresta si tratta di percorrerla seguendo i bolli o i tagli dei baranci. La cresta non risulta mai molto esposta. Ad un tratto è possibile uscire ed evitare il tratto segnalato con la scritta "difficile" e una freccia che indica il proseguimento. Noi restiamo in ballo e in breve giungiamo ad un cordone con nodi predisposto per la discesa.

Consigliamo di non appendersi MAI!!! alle sicure lasciate dai predecessori, perchè non sai da quanto sono là e a quanti inverni siano sopravvissute. Scendiamo quindi i pochi metri piuttosto verticali aggrappandoci alle loppe e una volta abbandonata la corda, proseguiamo per ripide tracce nel bosco, fino a raggiungere i rassicuranti sentieri CAI.

La gita prosegue verso il Rifugio San Marco, dove Eddy ci aspetta con dei meravigliosi canederli al formaggio pressati e tanto cavolo cappuccio.

Commenti finali sulla ravanata. L'ambiente è piuttosto selvaggio, nonstante la vicinanza con sentieri e rifugi. Zecche non pervenute, ma ci è andata di culo... Vietato scivolare! Segue il foto racconto della bella giornata.

La fatidica "G".

Sparuti ometti.

Uno scolorito bollo verso il termine del canale di risalita.

La prima cengia di ingresso.

Spezzone di corda per uscire dalla cengia.

Risalendo verso la cresta.

Passaggi in cresta.

Vista sul Re.

Ciao Pippo.

La corda di discesa per ripide loppe.

In uscita. In basso a destra, il Rifugio Scotter.


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