Una ravanata di Enrico, Pippo & Dario.
La seconda volta che saliamo il Becco della Muraglia (perché la prima volta ci siamo imbaranciati di brutto), parcheggiamo l'auto presso un tornante sopra Malga Giau, dove abbiamo prima pasteggiato, e con gran gaudio. Il becco è una minuta punta isolata che si stacca dal Nuvolau e dalla base della quale la nota Muraglia.
Traversiamo la strada asfaltata esattamente qui (46.49219419462591, 12.061595616261412) e rimontiamo la sponda opposta, riuscendo ad individuare una sorta di varco tra la vegetazione, che ci appare praticabile. Non c'è sentiero, per cui prendiamo a salire il pendio tra mughi, alberelli e rocce affioranti dal sottobosco, puntando a guadagnare quota fino a raggiungere ad una sorta di impluvio, che si legge bene anche sulle carte, dove posiamo alcuni rami secchi sul tronco di un albero, quale segnavia per poter ritrovare il cammino a ritroso.
Il terreno si fa via via più agevole, camminiamo infatti per magri pascoli punteggiati da grossi massi fino a giungere alla vista del sentiero CAI 443, che corre in direzione Rifugio Scoiattoli parallelo al nostro percorso, diviso da una sorta di voragine detritica. All'incirca dove sull'altro versante si diparte il sentiero n. 438, che risale il costone sud-est della Gusela, noi muoviamo i primi passi per un pendio di roccia gradinata poco esposta e divertente da scalare (EEA/I°), vedi foto sotto.
In cresta traversiamo gioiosamente i mughi, puntando poi ad un restringimento un po' esposto sotto un grosso roccione giallo marcio, alla base del quale risaliamo un canalino franoso verso destra.
Da qui in pochi passi raggiungiamo la forcelletta da cui si attacca il tratto terminale della salita, una paretina con passaggi I°/II° a seconda di come la si affronta. Attenzione perché l'esposizione si fa sentire man mano che si sale, soprattutto a destra (faccia a monte) sopra la parete principale del Becco.
Come recitano le guide, "con facile e divertente arrampicata" si giunge presto in vetta, dove è posta una crocetta di legno, con vista davvero magnifica sulle 5 Torri e le Tofane sullo sfondo.
Ritorniamo allegramente sui nostri passi fino a ritrovare (esattamente!) lo stesso percorso di salita.
Attenzione alla discesa dalla cima, perché è la parte più perigliosa della remunerativa, sebbene breve, ravanata.
Utile uno spezzone di corda, che noi abbiamo fatto, inutilmente, portare a Pippo :)